Perché gli anni '90 stanno letteralmente scomparendo dalla storia

Un uomo che mi diverte chiamare "The Last Stereo-Repairman Hero" è andato a casa mia con la sua moto un paio di mesi fa. Portava con sé uno zaino pieno di strumenti e parti elettroniche: un saldatore, alcune micce, una lente da gioielliere. L'avevo convocato per fare la sua magia su un giradischi e un ricevitore/amplificatore integrato, componenti stereo hi-fi legacy che avevano è emerso da un paio di anni di conservazione in uno stato di grave disfunzione. L'officina di riparazione locale di Berkeley da cui dipesi per anni per cose del genere aveva cessato l'attività. Ma la loro pagina Web mi ha indirizzato a Gene, che sembrava spingere sui 70, ma stava ancora facendo buoni affari facendo visite a domicilio nella grande area della baia di San Francisco. Ha smontato il mio ricevitore, si è incastrato la lente nell'occhio sinistro e ha iniziato a guardare a occhi chiusi i circuiti stampati esposti. Mi ha spiegato che stava cercando punti in cui le saldature di saldatura stavano iniziando a rompersi -- una causa frequente di degrado nelle apparecchiature stereo invecchiate, ma qualcosa che poteva facilmente aggiustare con un po' di saldatura fresca o un'applicazione giudiziosa di calore. la vista. C'era qualcosa di deliziosamente artigianale vecchia scuola nella sua capacità di diagnosticare i problemi del silicio semplicemente guardando i circuiti stampati. Dove ho visto un mistero imperscrutabile, ha percepito il mondano. Gene ha trascorso un paio d'ore a riparare la mia attrezzatura. Ma anche quando ha riportato in vita il mio impianto stereo, mi sono sentito come se stessi assistendo agli ultimi chiodi nella bara di un'era che passa. Il mio amplificatore non è stato costruito per durare per sempre; alla fine il suo sostentamento sarebbe andato oltre l'aiuto umano. Anche Gene se ne sarebbe andato. Per quanto mi sforzi di mantenere il mio atavismo nostalgico di fronte alla precipitosa obsolescenza, so che anche questo passerà. I miei figli trovano l'intera sciarada molto pittoresca. Mi è venuta in mente la visita di Gene all'inizio di questa settimana quando ho letto un bel saggio in The Atlantic di Adrienne LaFrance che indagava sull'implacabile decadimento e degrado dei nostri vecchi compact disc. È vero: gli anni '90 stanno già scomparendo in polvere! Troppo presto! Troppo presto! LaFrance scrive: Guarda la mia collezione di CD, o potente, e dispera! Abbastanza vero. Abbastanza vero. Tutto deve andare. Eppure: le vendite di dischi in vinile sono aumentate a un massimo di 15 anni nel 2013. A maggio, il più grande impianto di stampa di vinili negli Stati Uniti ha annunciato che stava espandendo le operazioni. La cifra totale in dollari delle vendite di vinili negli Stati Uniti nel 2013 era solo $ 177 milioni; che, nel contesto dell'intera industria musicale, rappresenta poco più che affettazione hipster. Ma ecco qualcosa su cui riflettere: i compact disk vedranno mai una rinascita simile, suppongo di no. Non ha senso. I CD, in quanto oggetti, non hanno alcun peso culturale, né stranezze analogiche da assaporare. Erano semplicemente il modo più economico, all'epoca, per consegnare un pacchetto di uno e zero. Una volta che hai strappato i tuoi vecchi CD o sei passato a un servizio di musica in streaming, non c'è motivo per tenerli in giro. Ho iniziato a provare nostalgia per i miei vecchi album di dischi in vinile il giorno in cui ho comprato il mio primo CD e non sono mai stato in grado di lasciarli andare. Ma non provo niente per il passaggio del compact disc. Sono immune al loro decadimento. Lasciali marcire! Ho un giradischi e un lettore di cassette collegati al mio ricevitore/amplificatore, ma nessun lettore CD. È del tutto inutile. (Potrebbe anche essere rotto, ma non voglio o non ho bisogno che Gene lo aggiusti.)* * *Quindi cosa teniamo e cosa lasciamo andare Molto è fatto oggi nella Silicon Valley dell'idea che l'accesso stia sostituendo Proprietà. Non abbiamo bisogno di possedere auto nell'era del ride sharing. Il "cloud" si prenderà cura di tutte le nostre esigenze informatiche. Non dobbiamo nemmeno assumere lavoratori a tempo pieno, li prendiamo semplicemente da TaskRabbit. Affittiamo, condividiamo, esternalizziamo: questa è la via millenaria. Possedere è così feudale. Gran parte di queste sono stronzate retoriche volte a giustificare valutazioni di mercato di $ 10 miliardi per artisti del calibro di Airbnb e Uber. Ma c'è dell'acqua che non può essere respinta. Ho sentito la fitta di un paradigma crollare solo un paio di giorni fa, quando un Tweet casuale mi aveva incoraggiato a provare il nuovo album della cantante svedese Lykke Li, "I Never Learn". L'account Spotify di mio figlio è collegato allo stereo di famiglia tramite Sonos, quindi l'ho ascoltato senza impegnarmi ad acquistare. Da qualche parte intorno alla terza canzone mi sono reso conto che l'album mi stava piacendo così tanto che volevo possederlo. Volevo che facesse parte della mia collezione. Ma poi mi sono controllato. Perché pagare $ 9,99 su iTunes per l'album quando potevo ascoltarlo, e praticamente qualsiasi altra cosa, per sette dollari al mese su Spotify In realtà possedere quelle cifre non aveva senso logico. (Suppongo che potremmo discutere se il reddito generato dallo streaming i diritti d'autore saranno sufficienti per sostenere la produzione in corso di nuova musica, ma questa è una storia completamente diversa!) La mia lotta è in parte un artefatto del cigolio della mia generazione. I miei figli non lotteranno mai con questa transizione. Non batteranno la testa contro il mio paradosso da nerd: anche se mi aggrappo all'antologia del triplo album di Neil Young "Decade" che ho acquistato a 13 anni, e pago uomini di 70 anni per tenermi il mio ronzio del giradischi, lascio andare l'idea che la musica sia qualcosa che dovrebbe anche essere posseduta. Ma poi di nuovo: le vendite di vinili sono in aumento, perché quegli LP sono fantastici in un modo in cui i compact disc non lo sono. I vecchi formati non sempre svaniscono. Attribuiamo valore alle cose per tutti i tipi di ragioni. Non si tratta solo di accesso. Si tratta di connessione, memoria e sensazione viscerale. Manteniamo ciò che vogliamo conservare, perché queste cose ci aiutano a definire chi siamo. Un buon buddista probabilmente ci direbbe che quel tipo di definizioni esterne non sono altro che un'illusione. Ma solleva una domanda: se il futuro si rivela davvero essere tutto incentrato sull'accesso, invece che sulla proprietà, come ci definiremo io guardo i miei album e mi sento ancorato. Una volta che saremo solo granelli di polvere nella nuvola, sarà fin troppo facile andare alla deriva.